Durante il primo periodo, la cui durata è variabile, si impartiscono al cane le nozioni base di obbedienza; eliminati eventuali comportamenti “scorretti”.
Successivamente inizia l’addestramento, l’istruttore presenta la “guida” (maniglia sulla pettorina) al cane che, dopo averla indossata e aver preso familiarità con essa, comincia il lavoro vero e proprio di circa 6 mesi.
Cosa impara un cane guida
Con l’addestramento, un cane guida impara a:
- procedere diritto,
- distinguere la destra dalla sinistra
- segnalare o aggirare ostacoli di ogni tipo
- per terra,
- di lato,
- ad altezza d’uomo,
- passaggi pedonali,
- scale,
- porte,
- biglietterie,
- posti a sedere liberi,
- mezzi pubblici.
Per l’addestramento si sfruttano l’equilibrio delle doti caratteriali dell’animale, al quale si trasmette un crescente “senso di responsabilità”.
Il cane impara ad adeguarsi ai comandi e ad adattare il proprio comportamento ai diversi impedimenti che, nella conduzione della persona non vedente, incontrerà lungo il cammino.
Simulare le situazioni urbane in addestramento
Nel corso dell’addestramento, si selezionano le situazioni utili alla configurazione mentale del cane fra quelle esistenti nell’ambiente urbano, extraurbano e rurale.
Si simulano marciapiedi occupati, rumori forti e anomali, traffico veicolare e pedonale intenso, salita sui mezzi di trasporto.
Quando il cane guida va in pensione
Di norma un cane guida può restare in servizio mediamente per otto anni.
Questa età è genericamente considerata massima per qualsiasi cane che “lavora”, pure i cani poliziotto, cani della finanza, ecc ecc.
Naturalmente si tratta di essere viventi che oltre a svolgere un compito sociale hanno i solo sentimenti e affetti.
Per tanto normalmente il cane resta alla famiglia, essendo oltretutto di loro proprietà per legge.
Se necessario e possibile si forma un secondo cane guida per ciechi e affidato all’utente mentre il cane anziano di gode la meritata pensione.